
Immersa nel cuore degli Iblei, la Riserva di Pantalica — che comprende le gole dell’Anapo e del Calcinara — si trasforma durante l’estate in un’oasi di frescura.
Qui l’ombra dei platani orientali e dei pioppi, unita al mormorio dei torrenti, crea un microclima ideale: un ristoro miracoloso lontano dall’arsura della Sicilia interna
Sentieri come quello dell’Anapo — una vecchia ferrovia dismessa — conducono a pozze smeraldine e cascate ideali per un bagno rigenerante sotto il sole pieno . Le acque, trasparenti e cristalline, rivelano chiare tonalità turchesi e sono perfette per nuotate rilassanti dopo lunghe camminate .

Archeologia e mito allo stato puro
Pantalica custodisce la più grande necropoli protostorica d’Europa, con circa 5000 tombe a grotticella risalenti al XIII–VII secolo a.C. Questi loculi scavati nella nuda roccia calcarea parlano di un popolo strutturato, le cui origini potrebbero ricollegarsi al leggendario Regno di Hybla.
Sull’altopiano svetta l’Anaktoron, il “Palazzo del Principe”, fondazione megalitica XI–XII secolo a.C., quasi certamente influenzata dalla cultura micenea. Intorno si trovano anche resti di villaggi bizantini: San Nicolicchio — con l’omonimo oratorio rupestre — e San Micidiario testimoniano un continuità di insediamento fino all’VIII–IX secolo d.C..

«Arrivammo a Pantalica, l’antichissima Hybla, ci arrampicammo su per sentieri di capre, entrammo nelle tombe della necropoli, nelle grotte-abitazioni, nei santuari scavati nelle ripide pareti della roccia a picco sulle acque dell’Anapo.
Il vecchio parlava sempre, mi raccontava la sua vita, la fanciullezza e la giovinezza passate in quel luogo. Mi diceva di erbe e di animali, dei serpenti dell’Anapo, e di un enorme serpente, la biddina, fantastico drago, che pochi hanno visto, che fàscina e ingoia uomini, asini, pecore, capre.»
Vincenzo Consolo, “Le pietre di Pantalica”
Biodiversità che incanta
Il rapporto tra l’uomo e la natura a Pantalica è un connubio straordinario. Alla solida struttura culturale si unisce una biodiversità sorprendente lungo il corso dei fiumi. Si possono avvistare trote (fario e siciliana), martìn pescatori, merli acquaioli, gallinelle d’acqua, oltre a rapaci come aquile e gheppi.
La vegetazione è rigogliosa: salici, oleandri, pioppi neri e platani lungo le rive; la macchia mediterranea arricchisce le pareti rocciose con leccio, terebinto, fillirea e arbusti profumati come lentisco e biancospino.
Itinerari estivi consigliati
Trekking archeologico-avventuroso (versante Ferla):
Partendo da Ferla, si risale la “Sella di Filiporto” fino all’acropoli. Qui si incontrano l’Anaktoron, le necropoli centrali (San Martino, Filiporto), l’oratorio bizantino di San Nicolicchio e le case rupestri del villaggio. I panorami che si aprono sulle gole conferiscono una dimensione epica all’intera esperienza.
Idro-trekking lungo il Calcinara:
Scendendo fino al torrente Calcinara si arriva a piscine naturali, piccole cascate e antichi acquedotti greci (Galermi), visibili in estate quando l’acqua ne svela la struttura nascosta.
Acquatrekking guidati — come quelli offerti da Sharing Sicily — permettono di esplorare canyon nascosti, grotte e cascatelle immersi nel verde.
Valle dell’Anapo su vecchia ferrovia:
Un percorso di circa 12 km, pianeggiante e adatto a tutti, costeggia l’Anapo su tracciato ferroviario dismesso. L’itinerario è ideale per escursioni rilassanti, passeggiate guidate e birdwatching estivo tra gallerie scavate nella roccia e vegetazione lussureggiante.
Logistica “da Sicilia Magica”
Accessi: quattro principali — due sull’altopiano (Sortino e Ferla) e due in valle (idem). Il versante Ferla è preferibile per chi cerca archeologia e paesaggi elevati, mentre Sortino offre un approccio più dolce alla valle fluviale .
Quando visitare:
Estate — fibro rinfrescanti e scenari d’acqua — meglio al mattino presto o all’imbrunire per evitare il calore di mezzogiorno, quando i canyon diventano veri e propri rifugi naturali .
Primavera e autunno — clima perfetto per trekking intensivi, terreno morbido per passeggiate lunghe .
Cosa portare: calzature da trekking (o da acqua), costume, asciugamano, acqua, snack energizzanti, cappello e bastoncini da trekking — questi ultimi essenziali sui tratti ripidi .
Un invito a esplorare…
Pantalica non è solo uno scenario da cartolina: è una palestra di emozioni e conoscenza, un luogo dove il silenzio racconta millenni, e l’acqua rinasce fresca fra le rocce. Qui, storture mitologiche come il rapimento di Kore si fondono con il fragore delle cascate, e quel contatto con la natura restituisce al viaggiatore una percezione rinvigorita del tempo. È un viaggio nel tempo che diventa un’avventura sensoriale: un tuffo nella storia, nella cultura, nell’acqua.
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