Licodia Eubea: archeologia viva e sacralità rupestre nel cuore degli Iblei

Ci sono luoghi che, seppur apparentemente minuscoli sulle carte geografiche, spalancano interi mondi. Licodia Eubea è uno di questi. Un piccolo borgo incastonato tra i rilievi più silenziosi degli Iblei, dove la storia non si limita ad abitare le pietre: respira, racconta, coinvolge.
In questo angolo appartato della Sicilia orientale, a pochi chilometri da Vizzini e da Buccheri, si cela una delle esperienze culturali più raffinate dell’intera regione: il Festival Internazionale del Cinema Archeologico, un evento che ha trasformato la divulgazione scientifica in linguaggio poetico, destinato non solo agli specialisti, ma soprattutto al pubblico curioso e appassionato.

Un festival tra memoria e visione

Nei giorni del Festival, Licodia Eubea cambia volto. Lingue diverse risuonano tra le vie acciottolate, volti e idee nuove animano le piazze. Il borgo, raccolto e appartato per il resto dell’anno, si fa internazionale. Qui, grazie anche alla visione di amministratori lungimiranti come il sindaco Randone, l’Archeologia si fa racconto, il passato diventa materia viva attraverso il cinema, la fotografia, il dibattito. È il trionfo di una disciplina che spesso rischia di essere relegata alla sola accademia, ma che qui — grazie all’intuizione dei direttori artistici Alessandra Cilio e Lorenzo Daniele — trova nuova voce e nuovo pubblico.

Il Festival si articola in tre sezioni competitive: Cinema e Archeologia, Ragazzi e Archeologia, e Cinema e Antropologia. A queste si aggiungono sezioni fuori concorso dedicate al documentario siciliano, mostre fotografiche a tema, incontri con registi, archeologi, studiosi. Non mancano i riconoscimenti: dal Premio Antonino Di Vita al prestigioso ArcheoVisiva, passando per il Premio Archeoclub d’Italia votato direttamente dal pubblico. Tutto questo, con ingresso gratuito: un dono culturale che abbatte ogni barriera.

La Grotta dei Santi: spiritualità e pittura nelle viscere della terra

Chi giunge a Licodia con il desiderio di andare oltre il Festival, non resterà deluso. Tra le tappe imprescindibili c’è la straordinaria Grotta dei Santi, nel cuore della contrada Alia: un complesso ipogeo ancora oggi avvolto da un’aura di mistero e sacralità. Qui, il tempo ha inciso sulla pietra i segni di una presenza monastica antichissima, probabilmente legata al cenobitismo orientale. La grotta principale, a pianta rettangolare, custodisce un ciclo pittorico unico: una Staurosis (il Cristo crocifisso nimbato), affiancato dalla Madonna, san Giovanni e Longino. Una raffigurazione di sorprendente intensità, impreziosita da piccole nicchie con figure di santi. Questo luogo, abbandonato nel Quattrocento con l’arrivo delle influenze normanne, conserva ancora oggi una forza evocativa rara. Visitare la Grotta significa penetrare fisicamente e simbolicamente nelle viscere di una spiritualità arcaica, al confine tra arte e devozione; una spiritualità che oggi appare evidentemente connessa ai Riti della Settimana Santa manifestati dal popolo licodiano.

Passeggiate nel borgo: Licodia come museo diffuso…

Chi si concede del tempo per passeggiare nel centro storico scoprirà che ogni angolo racconta una stratificazione. L’eleganza sobria della chiesa di San Giovanni Battista, la Chiesa del Crocifisso, i resti dell’antico castello medievale dei Santapau (omonimo al comune con cui è gemellata Licodia Eubea), i palazzi nobiliari, come la dimora dei Mugnos, incastonati tra le vie strette e luminose: tutto concorre a delineare un quadro in cui l’uomo ha imparato a convivere con la roccia, con il silenzio, con la memoria.

Il territorio circostante regala scenari altrettanto suggestivi: dai resti greci di Colle San Michele alle meraviglie naturalistiche del Bosco di Santa Maria di Gesù, fino alla zona di Cugno Case Vecchie, dove ancora si rintracciano antichi tracciati viari e muretti a secco di struggente bellezza.

Un itinerario completo: come organizzare la visita

Per chi desidera vivere Licodia Eubea in profondità, Sicilia Magica è il punto di partenza ideale. Come per Buccheri, sarà sufficiente contattare l’organizzazione tramite il portale online siciliamagica.com per ricevere un itinerario personalizzato e affidarsi alla competenza delle guide della cooperativa Badia, progettisti e narratori del territorio.

Le guide non solo accompagneranno i visitatori alla scoperta dei luoghi più emblematici — come la Grotta dei Santi o il centro storico — ma sapranno arricchire ogni passo con aneddoti, riferimenti storici e curiosità antropologiche, rendendo ogni escursione un’esperienza densa, mai scontata.

Quando andare e cosa aspettarsi

Sebbene il borgo conservi intatta la sua Bellezza in ogni stagione, l’autunno e la primavera, in prossimità della Settimana Santa e della Pasqua, sono i momenti migliori per visitarlo. Il clima è mite, i paesaggi accesi di colori, e il Festival — solitamente ospitato a ottobre — rappresenta il culmine di un’identità culturale che Licodia Eubea coltiva con passione. Tanti gli appuntamenti e le Sagre, dal Festival dell’Uva alla Sagra della Patacò.

In un tempo in cui il viaggio rischia di ridursi a consumo, Licodia Eubea propone un’altra narrazione: lenta, immersiva, colta. Un invito a decifrare i segni del passato non come reliquie, ma come linguaggio ancora capace di parlare all’oggi. Dai Riti della Settimana Santa alle grotte rupestri, dal Lago Dirillo all’Archeologia, il borgo sussurra storie che vale la pena ascoltare. Con attenzione, con rispetto. E con tutta la meraviglia che solo la Sicilia più profonda sa ispirare.

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