Pasta no scannaturi

Oggi facciamo un tuffo nel passato, un viaggio alla riscoperta di tradizioni perdute. 

Alcuni di voi si ricordano perché lo hanno vissuto, oppure per sentito dire oppure dai lettori piu’ giovani si chiederanno cos’é?

La pasta “a scannaturi”, si tratta di una tradizione antica che nasce nel dopoguerra, una tradizione che richiamava quella dei più antichi greci o arabi, di cui abbiamo ereditato gli usi e costumi.

Lo scannaturi (conosciuto anche come scanaturi o scanalaturi) è un utensile usato, in passato, per impastare pasta e pane.

Ma ora entriamo nel passato: immaginiamo di trovarci in piena campagna di cui abbiamo appena terminato una mietitura oppure una vendemmia, o la raccolta delle olive ( Conosciuto anche come Aliva).
Dopo un duro lavoro, dobbiamo pur recuperare le nostre energie!!
Raduniamoci intorno ad un tavolo, Proprio lì, nel mezzo, verrà riversato il contenuto della “pignata” di pasta, proprio riversato sul tavolo. Subito dopo arriva il condimento, che viene a sua volta, riversato sulla pasta, parliamo di un semplice condimento la salsa di pomodoro con l’aggiunta, a volte, delle melanzane e grattugiata di ricotta salata.
Ed ora che tutto e’ pronto sediamoci, tutti insieme mani dietro alla schiena e Buon Appetito, la ricchezza la si vede nell’unione della famiglia.

Fonte: Vivere Slow

Ora vi parlo di questa tradizione: 

la pasta preferibilmente fresca fatta in casa in genere “busiati” ma anche di tagliatelle e lasagnette, con acqua e farina di semola rimacinata.
Altro ingrediente è la salsa fresca di pomodoro condita dunque con olio e basilico, arricchita con l’estratto e una manciata di ricotta salata.
Poi si versava su un’asse di legno, chiamata scannaturi da cui tutti insieme attingono. Si rinuncia persino alle posate, e la pasta si mangia direttamente dal tavolaccio, le mani dietro la schiena, ché solo può toccarsi con la bocca.
Se ne respira il calore, col naso e con la bocca, in un’ebbrezza gioiosa, e la sola vista di quell’abbondanza sul tavolaccio ne moltiplica il piacere e si accoglie l’unione, l’amore proprio di una vera famiglia.

Da provare per capire e per credere. 

3 pensieri su “Pasta no scannaturi

  1. Roberto dice:

    10 e lode…
    Sono tradizioni da non perdere, ma purtroppo al giorno d’oggi non vengono comprese, che cosa era riunirsi come una famiglia.
    Comunque il post è un ottimo lavoro, perché ti trasporta con la mente e se chiudete gli occhi sentite il profumo vero e proprio.

  2. Laura dice:

    Difficilmente, ho trovato Blog sulla Sicilia che raccontano storie e traduzioni. La Sicilia è tutta da scoprire ma è bello soprattutto leggere questi Blog dove ti portano indietro nel tempo.

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